Avere consigli validi sulla creazione di un Marchio e di un Logotipo sono facili da trovare online, ma prima bisogna capire cosa sono e perché nel mondo della comunicazione sono così importanti.
Il Marchio
In parole semplici?
Marchio è un segno che significa una certa azienda o un certo prodotto. Possiamo considerarlo una vera firma, un sigillo attraverso il quale possiamo riconoscere l’azienda o il prodotto, senza troppi sforzi e inequivocabilmente perché si distingue totalmente dagli altri anche senza necessariamente farne il nome, ed ecco che se ti mostro:
Leggiamo tutti Ferrari senza nessun dubbio.
Ma veramente, che bisogno c’è di un marchio? Non sarebbe più semplice dire Ferrari?
Vero, hai ragione, ma di fatto una scritta va letta lettera per lettera, mentre un simbolo è molto più facile da “leggere” visivamente. In più ha il vantaggio di rimanere molto più facilmente impresso nella nostra memoria latente, poi come se non bastasse, non tutti nel mondo usiamo lo stesso alfabeto, perciò memorizzare un simbolo è molto più semplice piuttosto di una scritta.
Queste sono ragioni che nascono dal passato, quindi dietro c’è una chiara ragione storica. Un tempo la gente era molto meno alfabetizzata di oggi, e scegliere un simbolo facilitava a tutta la popolazione la comprensione delle attività commerciali o dei prodotti sul mercato.
Le regole per un buon marchio possono sembrare scontate ma non più tardi di ieri ci siamo trovati in agenzia a visionare un marchio che tutte queste banalità non le aveva affatto considerate, e che di fatto presentava una marea di errori.
Proviamo a toccare i punti essenziali prima di partire alla progettazione di un marchio?
Punto primo: Un marchio unico che rispecchi la tua azienda o prodotto
Che illustri qualcosa o che sia astratto, un marchio è buona norma che sia sempre pertinente al genere di attività che lo deve rappresentare. Se la scelta del segno è puramente casuale o dettata da scelte di gusto personale sarà molto più difficile che venga memorizzato e associato ai lavori dell’attività in questione.
Ti voglio fare un esempio a questo proposito: supponiamo che la mia attività si occupi di impianti elettici industriali.
Mi chiamo Giacomo e ho 45 anni, la mia attività di libero professionista si sta espandendo e ormai siamo diventati una piccola impresa artigiana, quindi trovo sia giunto il momento di lavorare sul mio brand. Sono un amante dei tattoo tribali e come hobby sono un addestratore di rapaci.
Amo molto il mio lavoro, ma anche il mio hobby mi dà un sacco di soddisfazioni. Sono certo che unire le mie due passioni nel marchio della mia attività sia la scelta vincente. Richiedo, al grafico che mi segue, un marchio che richiami il segno stilizzato delle ali di un’aquila.
Ora rispondi sinceramente: saresti anche tu propenso a questa scelta?
✅ Sì certo
Allora ti prego chiamaci subito, dobbiamo rivedere il tuo marchio il prima possibile. 😅
❌ No, credo di no
Allora non ti sei fatto prendere troppo dall’entusiasmo delle tue passioni. 👍🏼
Scherzi a parte, ricordati sempre che il marchio deve rappresentare i valori della tua attività o le caratteristiche del tuo prodotto, non tu in quanto persona. Certo, se stiamo parlando di personal branding allora dobbiamo fare un ragionamento specifico e considerare altri aspetti fondamentali.
Secondo punto: Un segno indelebile nel tempo
Riuscire ad entrare della memoria della gente è un’impresa che richiede del tempo, e delle mosse strategiche corrette, il tutto presuppone un’esposizione ripetuta molte volte del segno, associato ad il tono di voce che contraddistingue la comunicazione della tua attività naturalmente. Conseguentemente il segno/marchio è destinato per natura a durare nel tempo pertanto in fase di progettazione esso non deve essere soggetto alle mode del momento, il che, per definizione, gli darebbe una vita breve.
Terzo punto: Un marchio senza fronzoli
Parliamo di semplicità! Riprendendo un vecchio libro di comunicazione pubblicitaria trovo scritto: “ricorda che il marchio è un segno, non una sceneggiatura napoletana”. Questa frase rende molto l’idea di quanto un segno debba essere semplice, e non pieno di colori, sfumature, fronzoli e quant’altro. In fase di progettazione il segno dovrebbe essere pensato in bianco e nero, proprio per rimanere sugli aspetti basilari e concentrarsi sul significato della lettura del segno in quanto tale prima di aggiungere elementi come il colore.
Il Logotipo
Facciamo una riflessione, quando pensi sia necessario un marchio e quando un logo / logotipo?
Ci sono casi in cui il marchio in quanto simbolo non è sufficiente al raggiungimento del proprio obiettivo aziendale.
Andiamo nel pratico.
Se fossi un macellaio, e quindi un’attività locale, probabilmente avrei bisogno di espandere il mio mercato locale fidelizzando la clientela del territorio, il che presuppone che il mio “nome” corra e si diffonda nella zona in cui opero. Ecco che il Logotipo, cioè una scritta del nome dell’attività (probabilmente il mio cognome) potrà essere rappresentato con criteri grafici particolari e unici, che seguono le stesse caratteristiche valide per il segno, quindi rievocando la natura e la specificità della mia attività.
Riporto qui di seguito un classico esempio di molti anni fa, quando questa azienda era ancora all’inizio:
Il richiamo di una P allungata, per il famoso logo Pirelli, sopra le altre lettere rappresenta la flessibilità di allungamento di un elastico che ben si associa alla produzione di articoli in gomma elastica.
Ma se stai valutando la realizzazione di un marchio/logo vogliamo fare un riassunto di regole da seguire?
Eccone 15 sintetizzate!
- Il Marchio/Logo deve essere riconoscibile immediatamente (non da te, dagli altri!)
- Il design deve essere unico (non copiare)
- Ignora ciò che parenti e amici pensano del design (basati su dati oggettivi)
- Il Marchio/Logo deve convincere più di tre persone (magari escludi chi l’ha visto “n” volte come te, e raccogli i feedback di persone che lo vedono a mente fresca)
- Deve essere riconoscibile in bianco e nero
- Deve essere riconoscibile a colori invertiti (in negativo)
- Deve essere riconoscibile e leggibile quando è scalato (questi ultimi tre punti sono lo scheletro della progettazione)
- Se nel design sono compresi sia segno che testo, il tutto deve essere disposto affinché si completi a vicenda armonicamente
- Evita le mode del momento, un buon Marchio/Logo non teme il passare del tempo
- Non abusare di effetti speciali: sfumature, ombre, riflessi, raggi di luce, motivi floreali e via di seguito (rimani semplice)
- Ogni concetto ha il suo segno (usa un segno forte per concetti di forza e un segno morbido per suscitare concetti di morbidezza)
- Il design deve essere coerente con ciò che rappresenta (una banalità che spesso viene persa di vista)
- Una fotografia non potrà mai essere un logo (infatti è una fotografia!)
- Non usare più di due tipi di caratteri (…semplicità ricordi?)
- Il logo deve avere un equilibrio visivo e concettuale
Se ti sei perso le Pillole su questo argomento, qui trovi il post e se hai domande sarò felice di risponderti. 😊